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Un silenzio vivente

by LUDD

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1.
Che illusione che la misura prima o poi si colmi E faccia tracimare una rabbia trattenuta La brocca di fiele si riempie goccia a goccia La morte si sconta vivendo Non ci sarà alcun segno del cielo a chiamare a raccolta la collera Che illusione che se gli altri cominceranno Anch’io sarò pronto Passo dopo passo Vivere in attesa, compagno, fiacca lo spirito, fiacca le gambe Studia le mappe, studia gli orari Lo scontro è impari ma si impara il coraggio Non aver più tempo Più non transigere
2.
Atomo 02:14
Un pulsante, un altro pezzo di comprensione Un pulsante, un altro pezzo di mondo se ne va Un pulsante, un’altra facoltà umana atrofizzata Un pulsante – un po’ più a destra e l’umanità è annichilita Atomo, pensiero tracotante Atomo, distruzione totale Attacca! Ogni minuto perso per la scienza è un minuto guadagnato per la coscienza Negli occhi il fuoco di Hiroshima, le ombre di Nagasaki, un deforme di Chernobyl I burocrati del niente, gli odierni Eichmann dell’ultima soluzione finale Perché non ci sarà nessuna Norimberga dove potranno ripetere, astratti e disintegrati: “Ho eseguito solo gli ordini”
3.
Lame, macigni, fiamme e merda Trasuda dalle pelle, a cannone dalle fauci Un’esplosione intestinale dal profondo dell’addome, ribolle nelle mani, Si insinua nella terra scoperchiata dal suo fondo Riemerge crepando, tra fuoco e fumo Concentrata in un unico ghigno, a frantumarne i denti In un unico boato, in un unico stridore Fa rima con odio Solo odio
4.
Sostanza 01:54
Apparenza. Facile, utile, rassicurante In funzione di altri muovi, dici, vivi Grandi platee, piccoli spalti, comunque irreali, già assegnati Piccole novità per non cambiare la sostanza Passare inosservati, senza lasciar traccia di sé Nessun orma sul tuo cammino, nessun pubblico, nessuna tua immagine Nulla lasciato agli altri, nulla di te alla loro volontà Ogni gesto, ogni giorno per stravolgere la sostanza
5.
La frontiera 02:56
La frontiera è una lama che taglia piedi scalzi Suole di cuoio schiacciate sui volti di chi fugge Ma la frontiera li insegue Ma la frontiera gli è dentro Puoi vederla se li guardi negli occhi Sguardi di un altro cammino E tu sai subito che sei dall’altra parte Sei migliore, forse no Ma sei dall’altra parte È un pomeriggio limpido quando l’aria si riempie di sassi e di fumo Brucia da dentro perché oggi siamo dalla stessa parte È il prezzo che si paga a stare dalla stessa parte È sentire la paura, è sentire il coraggio Non separarli mai È fuggire, è sfidare Non arrenderti mai Ché il vero miraggio è che la forza sia la misura Siamo deboli e pochi, è così Ma siamo ancora dalla stessa parte Siamo deboli e pochi, è così Ma la misura non è la forza Oggi, qui La frontiera è già abbattuta
6.
Trappola 01:08
È una trappola, compagno Da quando tutti condannano la violenza sono solo pugni in faccia Se diffamano la violenza che libera già organizzano quella che opprime Osserva dove vivi, pensa a cosa mangia, pensa a cosa respiri Guardati dagli elogi e dagli applausi La chiamano pace ma è una gabbia La chiamano pace ma è una trappola
7.
In piedi 02:00
Domani scappo - disse Sayd Ho paura, non mi lasciano vivere Mi hanno ripreso Mi hanno pestato di nuovo È stato il comandante del campo Quello che ha sfondato la porta di vetro Di fronte a me il buio La morte è un fiore di pazienza E fu un colpo alla nuca Il quaderno, la lampada di tasca Tutto mi fu tolto dalle guardie del campo Scrivo i miei versi al buio
8.
Lontano dai tempi morti, dalla passività indaffarata Lontano dalla frivolezza stanca e pesante Voglio un furore scolpito di pazienza Lontano dall’euforia programmata, dall’angoscia del giorno dopo Lontano dalla leggerezza di evasioni consentite Voglio un furore scolpito di pazienza Pensiero dopo pensiero, azione dopo azione Passate, ordini del mondo Passate, paradisi di latta Il mio furore non ha fretta La mia pazienza non vi aspetta
9.
Polvere 00:52
Roccia che scivola, rotola veloce Sbatte, salta, un’altra si stacca Cadono assieme, rapido crepitare Sembra un brusio Dietro corrono giù altre rocce Sassi e polvere Si solleva la polvere Frana, viene giù
10.
Tornammo a posare i nostri piedi sulla strada Dopo aver camminato sui sentieri Tornammo alle misere faccende quotidiane Dopo aver dato ali alle nostre fatiche Tornammo ai discorsi vuoti e logori Dopo aver vissuto a lungo tra i silenzi Tornammo agli ordini di capetti e di ruffiani Dopo aver vissuto il Consiglio di liberi ed uguali Tornammo ai nostri indirizzi Dopo aver vissuto in nessun luogo Siamo tornati. È tempo di partire Tornammo vivi e scalzi da mille agguati L’ultimo ci vorrebbe ben vestiti in un museo È tempo di partire
11.
Omaggio 01:48
A chi va per i sentieri con passo leggero e furtivo A chi coglie il nemico nel sonno illuminando di fuoco la notte A chi mantiene l’occhio vispo e curioso anche quando il corpo invecchia A chi fa il poco quando non può fare il molto A chi sempre e comunque vuole tutto A chi preparava evasioni con agilità e risolutezza A chi arriva quando i più se ne vanno A chi non si arrende prima dell’ultima cartuccia A chi è prossimo qui o altrove A chi scaccia il più abile dei gendarmi: l’alibi A chi voleva una Comune in armi e in estasi A chi preparava fulminato di mercurio nel suo laboratorio di biciclette A chi ha dato qualcosa A chi ha dato tutto A chi guarda feroce senza avere il ghigno di questo mondo A chi lascia tracce profonde senza scriverci “io” A chi difende i platani A chi attacca le caserme A te compagna, a te fratello, a te sconosciuto

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released June 1, 2021

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LUDD Rovereto, Italy

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