1. |
Colmare la misura
01:58
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Che illusione
che la misura prima o poi si colmi
E faccia tracimare una rabbia trattenuta
La brocca di fiele si riempie goccia a goccia
La morte si sconta vivendo
Non ci sarà alcun segno del cielo
a chiamare a raccolta la collera
Che illusione
che se gli altri cominceranno
Anch’io sarò pronto
Passo dopo passo
Vivere in attesa, compagno,
fiacca lo spirito, fiacca le gambe
Studia le mappe, studia gli orari
Lo scontro è impari
ma si impara il coraggio
Non aver più tempo
Più non transigere
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2. |
Atomo
02:14
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Un pulsante, un altro pezzo di comprensione
Un pulsante, un altro pezzo di mondo se ne va
Un pulsante, un’altra facoltà umana atrofizzata
Un pulsante – un po’ più a destra e l’umanità è annichilita
Atomo, pensiero tracotante
Atomo, distruzione totale
Attacca!
Ogni minuto perso per la scienza
è un minuto guadagnato per la coscienza
Negli occhi il fuoco di Hiroshima,
le ombre di Nagasaki, un deforme di Chernobyl
I burocrati del niente, gli odierni Eichmann dell’ultima soluzione finale
Perché non ci sarà nessuna Norimberga dove potranno ripetere, astratti e disintegrati:
“Ho eseguito solo gli ordini”
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3. |
Canzone d'amore
01:53
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Lame, macigni, fiamme e merda
Trasuda dalle pelle, a cannone dalle fauci
Un’esplosione intestinale dal profondo dell’addome, ribolle nelle mani,
Si insinua nella terra scoperchiata dal suo fondo
Riemerge crepando, tra fuoco e fumo
Concentrata in un unico ghigno, a frantumarne i denti
In un unico boato, in un unico stridore
Fa rima con odio
Solo odio
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4. |
Sostanza
01:54
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Apparenza. Facile, utile, rassicurante
In funzione di altri muovi, dici, vivi
Grandi platee, piccoli spalti,
comunque irreali, già assegnati
Piccole novità per non cambiare la sostanza
Passare inosservati, senza lasciar traccia di sé
Nessun orma sul tuo cammino,
nessun pubblico, nessuna tua immagine
Nulla lasciato agli altri, nulla di te alla loro volontà
Ogni gesto, ogni giorno per stravolgere la sostanza
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5. |
La frontiera
02:56
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La frontiera è una lama che taglia piedi scalzi
Suole di cuoio schiacciate sui volti di chi fugge
Ma la frontiera li insegue
Ma la frontiera gli è dentro
Puoi vederla se li guardi negli occhi
Sguardi di un altro cammino
E tu sai subito che sei dall’altra parte
Sei migliore, forse no
Ma sei dall’altra parte
È un pomeriggio limpido quando l’aria si riempie di sassi e di fumo
Brucia da dentro perché oggi siamo dalla stessa parte
È il prezzo che si paga a stare dalla stessa parte
È sentire la paura, è sentire il coraggio
Non separarli mai
È fuggire, è sfidare
Non arrenderti mai
Ché il vero miraggio è che la forza sia la misura
Siamo deboli e pochi, è così
Ma siamo ancora dalla stessa parte
Siamo deboli e pochi, è così
Ma la misura non è la forza
Oggi, qui
La frontiera è già abbattuta
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6. |
Trappola
01:08
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È una trappola, compagno
Da quando tutti condannano la violenza sono solo pugni in faccia
Se diffamano la violenza che libera
già organizzano quella che opprime
Osserva dove vivi, pensa a cosa mangia, pensa a cosa respiri
Guardati dagli elogi e dagli applausi
La chiamano pace ma è una gabbia
La chiamano pace ma è una trappola
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7. |
In piedi
02:00
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Domani scappo - disse Sayd
Ho paura, non mi lasciano vivere
Mi hanno ripreso
Mi hanno pestato di nuovo
È stato il comandante del campo
Quello che ha sfondato la porta di vetro
Di fronte a me il buio
La morte è un fiore di pazienza
E fu un colpo alla nuca
Il quaderno, la lampada di tasca
Tutto mi fu tolto dalle guardie del campo
Scrivo i miei versi al buio
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8. |
Furore e Pazienza
02:07
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Lontano dai tempi morti, dalla passività indaffarata
Lontano dalla frivolezza stanca e pesante
Voglio un furore scolpito di pazienza
Lontano dall’euforia programmata, dall’angoscia del giorno dopo
Lontano dalla leggerezza di evasioni consentite
Voglio un furore scolpito di pazienza
Pensiero dopo pensiero, azione dopo azione
Passate, ordini del mondo
Passate, paradisi di latta
Il mio furore non ha fretta
La mia pazienza non vi aspetta
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9. |
Polvere
00:52
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Roccia che scivola, rotola veloce
Sbatte, salta, un’altra si stacca
Cadono assieme, rapido crepitare
Sembra un brusio
Dietro corrono giù altre rocce
Sassi e polvere
Si solleva la polvere
Frana, viene giù
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10. |
E' Tempo di Partire
01:58
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Tornammo a posare i nostri piedi sulla strada
Dopo aver camminato sui sentieri
Tornammo alle misere faccende quotidiane
Dopo aver dato ali alle nostre fatiche
Tornammo ai discorsi vuoti e logori
Dopo aver vissuto a lungo tra i silenzi
Tornammo agli ordini di capetti e di ruffiani
Dopo aver vissuto il Consiglio di liberi ed uguali
Tornammo ai nostri indirizzi
Dopo aver vissuto in nessun luogo
Siamo tornati. È tempo di partire
Tornammo vivi e scalzi da mille agguati
L’ultimo ci vorrebbe ben vestiti in un museo
È tempo di partire
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11. |
Omaggio
01:48
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A chi va per i sentieri con passo leggero e furtivo
A chi coglie il nemico nel sonno illuminando di fuoco la notte
A chi mantiene l’occhio vispo e curioso anche quando il corpo invecchia
A chi fa il poco quando non può fare il molto
A chi sempre e comunque vuole tutto
A chi preparava evasioni con agilità e risolutezza
A chi arriva quando i più se ne vanno
A chi non si arrende prima dell’ultima cartuccia
A chi è prossimo qui o altrove
A chi scaccia il più abile dei gendarmi: l’alibi
A chi voleva una Comune in armi e in estasi
A chi preparava fulminato di mercurio nel suo laboratorio di biciclette
A chi ha dato qualcosa
A chi ha dato tutto
A chi guarda feroce senza avere il ghigno di questo mondo
A chi lascia tracce profonde senza scriverci “io”
A chi difende i platani
A chi attacca le caserme
A te compagna, a te fratello, a te sconosciuto
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